Nel sito

Lo psicoterapeuta e il viaggio della vita


 

Grazie per esserti collegato al mio sito!

Mi presento, sono Rossella Chiusolo, una Psicologa clinica e Psicoterapeuta che crede moltissimo nel potere curativo delle relazioni buone, quelle relazioni nutrienti che ti scaldano il cuore e ti fanno sentire che la vita è stupenda e vale la pena di essere vissuta nonostante possano esserci delle difficoltà.

Sono appassionata di relazioni, relazioni affettive. Credo che mai come oggi sia di fondamentale importanza uscire dalla sicurezza del proprio guscio per incontrare l’altro ed avere l’opportunità di scoprire realmente se stessi. Ogni persona che incontro durante la mia professione e nella vita è un viaggio attraverso il mondo e per me un modo di vivere mille vite aiutando l’altro a rialzarsi lì dove è inciampato o a trovare la via lì dove si è perso.

Ringrazio tutte le persone che ho avuto il piacere di incontrare e che per me sono stati preziosi insegnanti con la storia della loro vita, e ringrazio coloro che avranno voglia di condividere un tratto del loro viaggio chiamato vita con me.

Su questo sito troverai articoli, recensioni di libri che mi hanno colpito e promozioni di attività che svolgo da sola o in collaborazione con altre figure professionali. Se alcuni articoli ti suscitano delle emozioni, delle idee o anche delle critiche mi farebbe molto piacere “ascoltarle”, ti invito a scrivermi nella mia posta, risponderò quanto prima.

Oltre ad essere il sito un modo per pubblicizzare il mio studio privato, vuole essere uno spunto di riflessione e vuole dare, a mio modo, una piccola carica energetica nutriente per l’anima di chi mi legge.

Grazie di cuore.

 

Facebook: inizio o fine di una coppia?

Ormai i social network sono entrati a far parte della vita della maggior parte di noi al di là dell’appartenenza generazionale e socio-culturale.

Che cosa è un social network?

E’ un sito web dove gli utenti possono connettersi, comunicare e condividere informazioni personali creando una rete sociale. Facebook è attualmente il social network più utilizzato. Sin dalla sua fondazione ha creato scompiglio tra gli ideatori che si sono litigati la sua natalità in una causa legale milionaria. Mark Zuckerberg, uno dei fondatori, decide di creare questo sito dopo essere stato lasciato dalla ragazza per connettere i vari studenti di Harvard. La storia di Facebook è ben narrata nel film “The social network” del 2010 diretto da David Fincher.

Se è vero che Facebook è un ottimo strumento per collegare e far conoscere persone, è anche vero che è causa della fine di molte relazioni, matrimoni compresi. A lanciare l’allarme è l’Associazione di Avvocati Matrimonialisti secondo cui il 20% delle crisi coniugali è da imputare a questo social network.

Come mai un social network può concorrere alla fine di un rapporto?

I motivi sono vari. Innanzitutto spesso viene utilizzato per lanciare messaggi sibillini e accuse al proprio partner aprendo una spirale di di incomprensioni e accentuando una conflittualità già presente a cui spesso si aggiungono commenti di amici che vanno a peggiorare l’atmosfera nella coppia. A volte  vengono pubblicate foto equivoche motivo di gelosie che non fanno altro che minare la fiducia alla base della coppia.  Facebook sembrerebbe essere inoltre il luogo ideale per coltivare relazioni clandestine. Quest ultimo fenomeno è favorito dal meccanismo per cui si tende ad idealizzare la persona che si conosce solo virtualmente attribuendogli aspetti da noi desiderati e di cui magari il nostro partner è carente in quel momento. Altro dato sconcertante è la facilità e superficialità con cui si tende a cambiare stato sentimentale passando da un momento all’altro da impegnato a single o peggio ancora a relazione complicata!

Facebook è sicuramente un ottima risorsa per conoscere e approfondire legami ma per chi tiene alla propria vita di coppia è bene tutelarne la privacy e privilegiare una comunicazione diretta con il proprio partner piuttosto che utilizzare il social network  per scambiare comunicazioni o accuse trasversali.

immagine presa da luukmagazine.com

 

Diversi modi di vivere il Natale

Il Natale è ormai alle porte.

Gli stati d’animo con cui ci prepariamo ad accoglierlo sono differenti.

Per alcuni è uno dei periodi più attesi dell’anno per vari motivi : le ferie, l’atmosfera  natalizia, ritrovare tutta la famiglia magari anche parenti lontani, condividere la gioia di figli e nipoti piccoli per l’agognato arrivo di Babbo Natale.

Per altri è invece motivo di stress e tristezza a causa della dilagante crisi economica che impone maggiore accortezze e rinunce nelle spese, a causa della corsa ai regali, a causa del passare del tempo con parenti con cui non si hanno buoni rapporti e che si preferirebbe evitare. Le ferie e lo stare riuniti con tutta la famiglia può accentuare o risvegliare vecchi dispiaceri e questioni irrisolte. La crisi coniugale o l’insoddisfazione per la propria vita personale e relazionale, prima evitate ad esempio grazie alla fuga nel lavoro, sono evidenziate in questo periodo dell’anno. Si può avvertire tristezza, malinconia, solitudine.  Non bisogna lasciarsi sopraffare da queste emozioni ma semplicemente prenderne coscienza e chiedersi cosa si può fare per migliorare la propria vita.

Non c’è un modo migliore per vivere il Natale. Come per tutti gli altri eventi della vita, la risposta è soggettiva cambia da persona a persona in base ai propri vissuti e alla propria storia personale.

Indubbiamente vivere il Natale a contatto con bambini (figli o nipoti che siano) può aiutare a risvegliare anche il nostro bambino interiore facendo riaffiorare felici ricordi della nostra infanzia e  vivendo attraverso i loro occhi la magia natalizia.

Cari auguri di Buone Feste!

l’immagine è presa dal sito babbonatale.name

 

Che strana coincidenza…

 Pensare ad una persona e ricevere una sua telefonata poco dopo, perdere il treno e trovare la donna della propria vita, partire per un viaggio ed incontrare un amico perso di vista sono solo alcuni esempi di coincidenze che capitano più o meno frequentemente ad ognuno di noi.

La coincidenza (o sincronicità) è la materializzazione di un particolare stato d’animo per cui ad un pensiero corrisponde un evento nella realtà circostante (ad esempio penso a mia sorella e nello stesso istante dicono il suo nome per radio).

Questo fenomeno ha da sempre appassionato vari studiosi, di particolare rilevanza è stato il contributo del fisico Wolfgang Pauli e dello psicologo del profondo Carl Gustav Jung. Pauli ha cercato di spiegare la sincronicità tramite la fisica quantistica parallelamente al lavoro di Jung che si è perlopiù concentrato sui sogni per capire questo fenomeno. Questi due scienziati unirono le loro conoscenze per poi giungere alla conclusione che la mente (psiche) e la materia (realtà circostante) sono unite dal fenomeno della sincronicità (concidenza). Le coincidenze dimostrano a loro volta che l’universo non si esplica a caso ma è strutturato per la consapevolezza.

Quest ultimo concetto è meglio spiegato dalle ricerche condotte dal medico indiano Deepak Chopra che sostiene che dando un significato alle sincronicità che si verificano nella vita si può raggiungere una maggior consapevolezza e un miglior modo di Vivere. Chopra dice che : “Nella vita non ci sono coincidenze, ma c’è solo un qualche proposito che noi non abbiamo ancora compreso. Il cosmo è strutturato per portare alla crescita , e la crescita è nella direzione di amore più grande e felicità. Tutte le coincidenze sono messaggi del non-manifesto, sono come angeli senza ali, improvvise interruzioni della vita normale indotte da un livello più profondo.”

E’ importante comprendere il senso degli eventi che capitano, a volte anche eventi apparentemente negativi, rappresentano importanti momenti di crescita. Dobbiamo provare a chiederci che messaggio si nasconde dietro a questi eventi e che significato abbiano per la nostra vita. Imparare a cogliere le sincronicità e il loro senso ci aiuta a raggiungere una maggiore chiarezza e un maggior grado di serenità.

Per ulteriori approfondimenti consiglio il libro “Sincronicità” di Massimo Teodorani

 

Stop alla violenza psicologica!

Oggi in Italia, come in quasi tutti gli altri paesi del mondo, sono numerose le manifestazioni organizzate per La giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Dalle statistiche è emerso che una donna su tre è stata vittima di violenza almeno una volta nella sua vita.  Non mi riferisco solo alla violenza fisica o sessuale ma anche alla violenza psicologica. Per violenza psicologica intendo umiliazioni, minacce, insulti. La violenza psicologica è un tipo di violenza sotterranea, subdola che porta alla distruzione emotiva di chi ne è vittima. In genere il maltrattamento psicologico viene perpetrato all’interno delle mura domestiche o comunque all’interno di una relazione importante.

Le vittime di violenza psicologica sono persone dilaniate, minate, giorno dopo giorno, nella propria autostima, nella propria identità, nel proprio orgoglio di donna. queste donne vengono socialmente isolate dai loro “aguzzini” e vengono controllate anche nelle loro relazioni con gli altri.

Spesso questo tipo di violenza è sottostimata proprio perchè meno eclatante di quella fisica.

Per cercare di debellare il maltrattamento psicologico è importante per ogni donna:

  • mantenere dei legami sociali e delle relazioni al di fuori del rapporto di coppia;
  • coltivare il proprio essere con tutto ciò che ci piace (hobbies, palestra…);
  • ricordare che l’amore per se stessa deve essere più forte di qualsiasi altra cosa;
  • parlare con qualcuno di cui ci si fida della propria sofferenza. Non bisogna isolarsi!
  • sentire la propria paura e la propria vergogna ma non farsi fermare da questi sentimenti. E’ possibile chiedere aiuto!
  • sapere che non si è gli unici ad essere vittima di maltrattamento psicologico, molte altre donne condividono la stessa sofferenza;
  • custodire la propria serenità e la propria Vita come se fossero un tesoro.

 

 

Vuoi piacerti di più?

L’autostima è il modo in cui ti valuti e ti percepisci che va ad incidere sulla capacità di affrontare la vita e sulla qualità delle relazioni che crei (relazioni amicali, relazioni sentimentali e relazioni sul posto di lavoro).

Come puoi aumentare la tua autostima?

Il primo modo per piacerti di più è quello di diventare consapevole delle tue qualità facendone dei punti di forza.

A tal fine ti propongo un gruppo di auto-mutuo aiuto.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute il gruppo di auto-mutuo aiuto è una delle forme più efficaci per favorire e promuovere il benessere psicologico nella comunità.

Che cos’è un gruppo di auto mutuo aiuto?

E’ un gruppo di persone accomunate da uno stesso obiettivo che si confrontano sulle proprie esperienze di vita aiutandosi insieme ad affrontare le difficoltà. Lo psicologo ha il compito di facilitare e guidare la discussione e lo scambio di vissuti emotivi tra i partecipanti del gruppo proponendo spunti di riflessione e attività da svolgere insieme.

Perchè un gruppo sull’autostima?

Perchè spesso ci sfuggono le parti belle di noi, evidenti invece per chi ci guarda; perchè è nella relazione con l’altro che io mi scopro e mi riconosco; perchè spesso ci si sente soli e non si sa con chi condividere le proprie incertezze e la propria paura di non essere abbastanza.

E’possibile prenotare un colloquio informativo gratuito

Data per il gruppo: il mercoledì dalle 21.00 alle 22.30 con frequenza quindicinale

Sede: studio in via Giovanni XXIII,19 Aprilia

Prenotazione necessaria: tramite mail r.chiusolo@gmail.com o al tel. 333 48 69 659

I gruppi saranno formati da un massimo di cinque persone e avranno inizio non appena sarà raggiunto il numero.

 

Il sostegno psicologico nel post-aborto

“Si faccia coraggio. E’ finita.

Non ho risposto nulla. Non ho fatto un gesto. Non ho battuto un ciglio. Sono rimasta lì con un corpo che era pietra e silenzio. Non si annidava un pensiero, una parola. L’unica sensazione era un peso insopportabile sopra lo stomaco, un piombo invisibile che mi schiacciava come se il cielo mi fosse precipitato addosso: senza far rumore. “

citazione dal libro di Oriana Fallaci Lettera ad un bambino mai nato. 1997

Il dolore di una donna che aspetta un figlio e lo perde in seguito ad un aborto, sia esso spontaneo o indotto, è un dolore indicibile, profondo che ha spesso conseguenze sulla madre andando a toccare il suo corpo e il suo essere. Questo dolore viene taciuto a causa del giudizio degli altri, della solitudine e della non accoglienza.

Le motivazioni che hanno portato a scegliere una interruzione volontaria di gravidanza (IVG) non hanno più valore di fronte alla sofferenza provata dalla donna in seguito all’intervento. Spesso si decide di abortire a causa di ristrettezze economiche, per la giovane età, per una malformazione del feto o per l’assenza di un compagno vicino. L’aborto pur essendo una scelta è un lutto che ha bisogno di essere elaborato. Il dolore legato alla perdita della propria maternità e del proprio figlio può rimanere latente per anni, può essere negato e rimosso: una difesa per sopravvivere che trova voce inizialmente solo tramite malesseri fisici.

Ansia, tristezza, rabbia, frustrazione, scarsa autostima, sensi di colpa sono un turbinio di vissuti che accompagnano chi abortisce e che hanno bisogno di essere espressi, ascoltati, capiti ed accolti.

E’ importante essere sostenuti nel dolore di questa perdita per poter ritornare alla vita.

 

Soffri d’ansia?

 

La Dr.ssa Rosa Attollino e la Dr.ssa Rossella Chiusolo, psicologhe, insieme alla Dr.ssa Simona Vacca, naturopata, ti propongono un incontro
su

L’ansia e l’ascolto corporeo”

 

Programma

•Ore 10.00 Presentazione dei partecipanti al gruppo
•Ore 10.30 Che cos’è l’ansia? Cosa sono gli attacchi di panico? Conosciamo l’ansia e i sintomi tipici
•Ore 11.30 Esperienza pratica in gruppo
Esperienze di vita a confronto.
•Ore 12.30-13.30:  Fiori australiani e piante officinali: un valido supporto nel trattamento dell’ ansia e dell’attacco di panico.
A cura della dott.ssa Simona Vacca.
•Ore 14.00 Chiusura dei lavori

Sede:

Officina Olistica in via Cerveteri, 10  Roma (zona Re di Roma)

Data :

domenica 27 novembre dalle 10.00 alle 14.00

Iscrizione

entro giovedì 24 novembre tramite mail a r.chiusolo@gmail.com
o al numero 392-4586210   333- 4869659
 

Le problematiche sessuali nella società di oggi

Lo scorso 10 settembre a Roma si è tenuta presso l’istituto di sessuologia clinica la Giornata della Salute Sessuale con il patrocinio della FISS (Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica) e dell’EFS (European Federation of Sexology). In occasione dell’evento sono stati svolti sondaggi ed interviste ad esperti del settore su problematiche sessuali. E’ emerso che circa 7 milioni di italiani presentano un disagio sessuale: l’eiaculazione precoce,  la disfunzione erettile, l’incapacità di raggiungere l’orgasmo e il calo del desiderio sono le disfunzioni più frequenti.

Che cosa sono le disfunzioni sessuali?

Le disfunzioni sessuali sono caratterizzate da un’anomalia del desiderio o del  funzionamento sessuale che causa marcato disagio o difficoltà interpersonali ( DSM -IV- TR). I problemi sessuali possono essere causati da una condizione medica generale, da uso di sostanze (alcol, fumo, droghe), da effetti collaterali di farmaci o da fattori psicologici. Prima di richiedere una consulenza psicologica è importante aver effettuato una visita medica da uno specialista andrologo o urologo al fine di escludere cause fisiche.

Nel caso dei giovani fumo, stress e alcol sono fattori scatenanti mentre negli uomini più avanti con l’età le cause fisiche sono prevalenti o si aggiungono a motivi psicologici (dr. Vincenzo Gentile, direttore del dipartimento di urologia presso l’università “La Sapienza” di Roma).

Il quadro che si delinea dell’uomo di oggi è quello di un uomo stressato diviso tra lavoro e faccende domestiche. Secondo il prof. Salvatore Caruso (presidente della FISS) gli uomini, a differenza delle donne, hanno meno destrezza nel fronteggiare i ritmi serrati che la società di oggi ci impone.

Le reazioni sessuali possono essere negativamente influenzate da conflitti e stress. Quando un uomo è in tensione mentre sta avendo un  rapporto sessuale con la compagna può riscontrare disfunzioni  nei  riflessi erettivi o eiaculatori.

L’ansia da prestazione, il timore di essere rifiutato in caso non si riuscisse a procurare piacere al proprio partner o un conflitto nella coppia possono essere le cause alla base di problematiche nell’area sessuale.

 

“Giramenti di testa”: le vertigini

A chi non è mai capitato di avvertire un senso di giramento della testa, sbandamento o  perdita  dell’equilibrio?

Queste sensazioni definiscono la vertigine. Le vertigini sono una errata percezione del proprio corpo che provoca una illusoria sensazione di movimento del  corpo o dell’ambiente circostante con conseguente difficoltà a mantenere l’equilibrio,  è come se non si riuscisse a stare in piedi  da soli.  Spesso si associano altri sintomi quali nausea, difficoltà nella vista e mal di testa.

Le vertigini possono essere un segno di malessere fisico o psicologico ed è quindi importante sottoporsi ad una visita medica specialistica per escludere cause organiche come ad esempio una infiammazione del labirinto (organo principale dell’equilibrio) situato all’interno dell’orecchio.  In assenza di riscontri patologici organici, la persona potrà scegliere di intraprendere un percorso psicologico.

Escluse le cause fisiche, le vertigini possono essere causate da tensioni psicologiche come stress ed ansia.

Sensazioni simili alle vertigini sono presenti in soggetti che soffrono di attacchi di panico, generando una maggiore ansia e preoccupazione per il proprio stato di salute e innescando così un circolo vizioso fatto di evitamenti di situazioni considerate a rischio e ansia crescente.

In una lettura psicologica le vertigini possono essere viste come un messaggio inviatoci dal nostro corpo per manifestare una difficoltà di adattamento a nuove situazioni di vita come un divorzio, un trasferimento o un cambiamento lavorativo o rimandano a bisogni vitali quali essere amati o riconosciuti.

Quando si ha una vertigine si è costretti a fermarsi, a cercare un appoggio nell’ambiente, vengono meno dei punti di riferimento e si ha la sensazione di cadere. Il corpo viene vissuto come estraneo e nemico.  Il mio invito è di ascoltare il segnale che il nostro corpo ci manda individuando cosa ci fa soffrire nella nostra vita. Solo diventando consapevoli si può cambiare creativamente il nostro percorso di vita.

immagine presa da osteomereu.it

 

Tempo di vacanze…e di rigenerarsi

“La vita è un libro. Chi non viaggia ne legge una sola pagina”

Sant’Agostino

Tempo di vacanze, molti di noi sono in attesa di partire per le mete scelte e tanto desiserate durante il periodo lavorativo. Le ferie stanno per arrivare. Ed anche per chi sceglie di non partire, è tempo di dedicarsi a se stessi e di ritrovare il piacere delle piccole cose, lusso che non ci si può in genere  concedere durante il resto dell’anno a causa del tram tram lavorativo.

Per godere al meglio delle ferie si possono modificare alcune abitudini: ad esempio si può dedicare più tempo alla colazione, spazio che in genere è abbastanza ristretto a causa dei ritmi lavorativi o si può togliere l’orologio dal polso  per aiutarci nella risintonizzazione con il nostro tempo interiore spesso soffocato dai ritmi imposti dalla società frenetica di oggi. E’ importante ricontattare i propri bisogni, lasciandosi coccolare da una passeggiata al mare o dedicando più tempo alle cose che amiamo fare o alle persone che sono per noi fonte di benessere mettendo tra parentesi lo stress lavorativo e la convivenza spesso difficile con i colleghi.

Il tempo presente è il miglior alleato per il vacanziere che in ogni momento può assaporare la bellezza delle nuove esperienze mentre il tempo passato e quello futuro sono degli ostacoli per una vacanza rigenerante: molti sono presenti nel luogo delle ferie solo fisicamente mentre con il pensiero sono persi in preoccupazioni lasciate magari sul posto di lavoro o in preoccupazioni su ciò che dovranno fare al rientro dalle ferie, perdendo così il tempo presente.

Le ferie è bene che si organizzino in base alle esigenze psicologiche e fisiche del momento che si sta vivendo per poi scegliere dove trascorrere le vacanze e in compagnia di chi.

Concedetevi un periodo di relax, ricontatte voi stessi e i vostri bisogni.

Buone vacanze!