Manuale di sopravvivenza per giovani mamme
Da poco sono entrata anche io a far parte di questo mondo delle mamme. E ci sono entrata con tutte le insicurezze e paure che una mamma può avere. Sarò una mamma sufficientemente buona? Saprò fare la cosa giusta? Andrò bene per lui/lei?
La prima cosa che mi sarei voluta sentir dire,e che oggi vi dico, è che andate bene così come siete. Non esiste una mamma perfetta ma esistono mamme che amano ed amano a modo loro,sicuramente imperfetto ma puro,profondo come solo un genitore sa fare. Ormai tutta la ricerca in campo infantile sostiene che il rapporto genitore bimbo è fatto di rotture e riparazioni. In parole più semplici è fatto di errori ed incomprensioni ma poi di chiarimenti e riavvicinamenti.In questo modo si formano rapporti solidi e sicuri. un bambino impara che possono esserci incomprensioni e limiti ma che possono essere superate e che poi si riprende ancor meglio di prima. Quindi, vai bene così come sei. Ogni rapporto madre/bimbo è speciale ed unico. Non ci sono canoni da seguire.
Punto due. Diventata mamma mi sono resa conto di come tutti avessero la presunzione di sapere quale fosse la cosa migliore per mio figlio. Ci mancava solo che anche il mio cane si esprimesse in tal proposito!E probabilmente vi dico che è stato uno dei pochi a non farlo!!Mi sono quindi chiesta dove fosse finita la solidarietà che esisteva un tempo nelle tribù tra mamme anziane e neo-mamme. E’ perciò inevitabile che quasi tutti vi diranno cosa fare o meno,ed anche qui seguite il vostro buon senso o, se si tratta di questioni mediche, chiedete al vostro pediatra di fiducia.
Punto tre. Ho trovato invece grande sostegno nel gruppo delle mamme con cui ho condiviso il corso pre-parto. Vi consiglio di seguirlo non solo per le nozioni nuove che imparerete ma anche per il fatto che troverete un gruppo di future mamme che vivono le vostre stesse paure e gioie.
Punto quattro. Vi potrà capitare che nei giorni seguenti il parto vi sentiate un pò giù di morale, in ansia, irritabili o stanche. E’normale. Si tratta del maternity blues sindrome di passaggio che dura da qualche giorno fino ad un massimo di un mese ed è dovuta allo squilibrio ormonale e fisico. Se dovesse durare più di un mese non esitate a chiedere aiuto ad un terapeuta.
Punto cinque.Ovviamente un figlio comporta degli importanti cambiamenti nel quotidiano ed un enorme dispendio di energie. E’normale che non riuscirete a fare tutto quello che facevate prima. Imparate a chiedere aiuto ad esempio per le faccende domestiche ad amici e parenti disponibili e a non pretendere troppo da voi. Il primo anno di vita di un bimbo è molto impegnativo soprattutto per la mamma.
Punto sei. Ritagliatevi degli spazi per voi che può essere il parrucchiere, un caffè con un’amica…
Punto sette. I primi mesi dopo il parto il rapporto madre/bimbo è ancora molto intimo e simbiotico. L’uno ha bisogno dell’altra. Se amici o parenti vi chiedono di prenderlo in braccio(o peggio,lo prendono direttamente) ma voi non volete, non abbiate paura a dire di no. Il nuovo nato non è un bambolotto, così come voi dovete essere rispettate.
Ricordate: la cosa più importante per un bimbo è la serenità della sua mamma.
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